Piedi piatti? Ecco come riconoscerli e curarli senza ricorrere alla chirurgia

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Piedi piatti? Ecco come riconoscerli e curarli senza ricorrere alla chirurgia

Piedi piatti: come riconoscerli e trattarli sia in età infantile che adulta

Sai che tutti i bambini piccoli hanno i piedi piatti? Questa caratteristica, dapprima naturale, può però trasformarsi in patologia nel caso persista in età adulta e determinare non solo un problema estetico, ma soprattutto indesiderate conseguenze sul piano muscolare, principalmente per quel che riguarda la postura.

È quindi importante sapere cosa sono i piedi piatti e come riconoscerli per effettuare una diagnosi precoce evitando così conseguenze nel tempo.

Cosa sono i piedi piatti e fino a che età sono fisiologici?

Il piede piatto è caratterizzato da un arco plantare con la curvatura molto ridotta, se non del tutto assente. Ne consegue un aumento della superficie d’appoggio, perché tutto il piede finisce col toccare interamente il suolo.

Questa condizione è del tutto normale nei primi anni di vita del bambino, quando l’arco della pianta del piede è poco formato o assente. Essendo flessibile, infatti, non provoca dolore e non comporta problemi nei movimenti, perciò è un piede fisiologico che è possibile osservare in circa il 97% dei bambini fino a due anni e si riduce progressivamente con l’aumentare dell’età.

Possiamo affermare che, fino ai 3 anni, questo aspetto è del tutto fisiologico. Quando però il piede non matura abbastanza per formare l’arco plantare, resta piatto, destando molta preoccupazione.

La conseguenza più diffusa è la modifica della camminata, dovuta a una diversa distribuzione del peso della gamba del piede che provoca dolori alle gambe, alla schiena e infiammazioni secondarie.

Piedi piatti: come riconoscerli e come identificare i sintomi

Come abbiamo visto, i piedi piatti possono essere riconosciuti semplicemente osservano la presenza di un arco plantare molto ridotto, ma ci sono altri sintomi che potrebbero aiutarti a capire se è il caso d’ intervenire:

  • Dolore ai muscoli della zona interna della gamba. Quando si effettuano dei lavori fisici, poiché il piede cade verso l’interno, può manifestarsi la tendinite nell’interno coscia.
  • Dolore alla schiena. Quando il piede affonda le ossa nella zona dorsale superiore vengono sovraccaricate, dando luogo a dolori diffusi.
  • Dolore o gonfiore alla caviglia. Con relativa difficoltà a indossare le scarpe che possono anche causare l’infiammazione del tendine d’Achille.
  • Sensazione di perdita dell’equilibrio. A maggior ragione se viene colpito dal disturbo un solo piede.

Come curare in modo non invasivo i piedi piatti

Quando i piedi piatti non sono accompagnati da dolore, non è necessario seguire alcuna terapia. Potresti, però, cercare di ridurne la sintomatologia adottando queste 3 soluzioni, che si rivelano benefiche nella maggior parte dei casi.

  1. Plantari ortopedici

Nei casi più lievi potrebbe bastare indossare scarpe adatte (senza tacchi) con un buon sostegno per supportare adeguatamente i piedi. In altri, può risultare efficace l’uso di plantari ortopedici appositamente progettati per alleviare la pressione sull’arco del piede piatto.

Ma cosa sono i plantari? I plantari sono dispositivi medici progettati e realizzati su misura che devono essere posizionati all’interno della scarpa allo scopo di correggere i problemi del piede e di alleviare il dolore. Soprattutto agli inizi, ci si può chiedere perché fanno male i plantari su misura: gli eventuali fastidi sono dovuti al fatto che il corpo deve abituarsi a camminare in un modo totalmente diverso distribuendo il suo peso su zone diverse.

  1. Stretching e attività fisica

Lo stretching può essere particolarmente utile soprattutto in caso di problema al tendine di Achille. L’ideale è inserire esercizi di allungamento muscolare nella propria routine quotidiana o svolgerli almeno tre volte a settimana.

Per contro, ci sono degli sport che potrebbero aggravare la situazione: è il caso della danza, del basket o dello step, che implicano ripetuti impatti sul suolo. Per questo, è consigliabile praticare attività come la ginnastica dolce e il pilates, ma in generale rivolgersi a specialisti in grado di offrire consigli personalizzati sul singolo caso.

  1. Sedute di fisioterapia

Lo stretching e l’attività fisica consentono di rafforzare i muscoli e migliorare l’elasticità, ma è importante anche rivolgersi a un fisioterapista o un posturologo per correggere la postura durante la camminata attraverso degli esercizi specifici.

Infatti, come abbiamo visto, i piedi piatti possono causare una serie di conseguenze posturali, tra cui ginocchio valgo e antiversione del bacino. Fortunatamente, i diversi tipi di fisioterapia consentono di risolvere questo problema, grazie a tecniche e metodologie fisiche, manuali e strumentali.

Fisioterapia per trovare sollievo dai piedi piatti? Ecco a chi rivolgersi

Abbiamo visto cosa sono i piedi piatti, come riconoscerli e trattarli sia durante l’infanzia che l’età adulta.

Se quindi stai cercando un centro multidisciplinare a cui affidarti, sappi che il team di Fisiocarelab è in grado di fornire un valido aiuto sotto diversi punti di vista per ridurre tutte le problematiche associate ai piedi piatti.

Grazie alla nostra professionalità otterrai dei risultati visibili in tempi brevi, attraverso trattamenti personalizzati forniti da fisioterapisti specializzati. Abbiamo le competenze per realizzare plantari ortopedici su misura, partendo sempre dall’esame baropodometrico dei piedi del paziente, con il quale identificare le pressioni esercitate dal piede durante la camminata.

Inoltre, consigliamo un trattamento accurato della postura del piede di adulti e bambini, per prevenire ulteriori problemi e ottimizzare i risultati.

Contattaci per ricevere maggiori informazioni o per prenotare la tua consulenza in sede.

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